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I Taxisti milanesi dicono no a Uber e lottano contro l’Abusivismo

Rilancio il presente articolo delle ulteriori mobilitazioni di contrasto alle operazione monopolistiche e illegali di Uber:
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La Categoria da tempo chiede più legalità per contrastare un fenomeno che si estende a macchia d'olio e che rischia di sottrarre lavoro a migliaia di conducenti regolari, soprattutto per gli effetti che l'applicazione Uber produce in termini di sfruttamento degli NCC. I noleggiatori oggi sono istigati a competere illegalmente contro il servizio taxi, offrendo corse per pochi spiccioli sui cui i proprietari di Uber intervengono per accaparrarsi il proprio margine. Al di la dei dati sbandierati, però, il Comune conferma un'ambiguità di fondo, mostra, da una parte, alla categoria i risultati della campagna repressiva contro Uber e dall'altra non disdegna di sostenere, concedendo il patrocinio, ad una iniziativa come Wired Next Fest 2014 che contempla uno spazio dedicato alla multinazionale.
La Categoria taxi ormai è stanca di scontrarsi quotidianamente con un atteggiamento ambiguo e contraddittorio da parte del Comune di Milano e rivendica una politica che inequivocabilmente punti alla messa al bando di iniziative dietro all’innovazione tendono a sovvertire le regole che consentono alle imprese di operare in libertà.
E' più di un anno che la Categoria deve subire la promozione indisturbata di un marchio, Uber, che agisce nell'illegalità, producendo, oltre alla concorrenza sleale, un continuo stato di tensione sociale destinato a ripercuotersi pesantemente sulla cittadinanza.
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